Ecco il mio primo cardigan dopo mesi e mesi di blocco nei confronti di progetti impegnativi!
Shift of Focus è un modello di Veera Valimaki ed è il secondo cardigan che realizzo di questa designer. Adoro lo stile di Veera, semplice, senza troppi fronzoli, ma i suoi modelli hanno sempre forme e dettagli interessanti. Senza ovviamente dimenticare il suo caratteristico uso di righe e ferri accorciati.
Per realizzarlo ho utilizzato il filato Ghibli della Sesia, un 100% merino trattato irrestringibile in color antracite. Ne avevo una scatola piena, lo avevo acquistato probabilmente più di un anno fa per fare in realtà un altro modello che alla fine non ho mai fatto. Questo filato è veramente ottimo, molto morbido e corposo e in più lo avevo acquistato allo spaccio della Sesia, quindi ad un prezzo piuttosto ridotto.
La costruzione è piuttosto interessante ma allo stesso molto semplice. Si lavora top-down e, una volta raggiunto il punto in cui si separano maniche e corpo, si inizia l’uso intensivo di ferri accorciati per sagomare la parte inferiore del cardigan, creando così l’effetto stondato.
Vi assicuro che si tratta di un lavoro molto semplice e richiede davvero un livello basso di attenzione. Occorre solo tenere d’occhio gli aumenti nella parte bassa del corpo. Per il resto si lavora in velocità. La maglia legaccio sicuramente aiuta in questo, dato che non c’è nemmeno l’ombra di un punto rovescio.
Insomma, per me si è rivelato il progetto perfetto per i momenti liberi (pochi a parte nel weekend) o per sferruzzare la sera in settimana, davanti a un film, senza richiedere sforzi estremi al mio neurore brasato.
Per ottenere la tensione corretta ho dovuto utilizzare i ferri del 3.25 invece dei 4 indicati dalla schema. Addirittura il mio campione mi indicava più una tensione di 21 manglie, invece di 22, ma ho preferito avviare lo stesso pensando che al massimo avrei potuto aumentare di più nel raglan se poprio ne avessi avuto bisogno (cosa che poi non ho dovuto fare).
Le mie modifiche sono state le seguenti: una volta raggiunto il punto di divisione di maniche e corpo ho avviato 4 punti supplementari per fianco; ho ripreso questi 4 punti per le maniche, ho lavorato per 2 giri e li ho diminuiti nei seguenti 4 ferri. Infine ho aggiunto altre 4 diminuzioni a intervalli regolari per far si che fossero più aderenti delle originali. Probabilmente sono anche leggermente più corte delle originali, ma tutte sappiamo che la maglia legaccio tende a cedere con l’uso e con il tempo, ho quindi preferito fermarmi all’altezza del gomito.
A contrasto del grigio antracite del filato ho scelto dei bottoni gialli, dal sapore un po’ vintage. Me ne sono innamorata appena li ho visti e per la prima volta non ho dovuto lasciare un rene in merceria.
Le istruzioni mi sono sembrate chiare e facili da seguire. Unica pecca secondo me è l’uso dell’asola realizzata semplicemente lavorando due maglie insieme seguite da un gettato. Non so perchè mi sono fidata e le ho eseguite così, ma la prossima volta ritornerò sicuramente ad utilizzare il mio metodo preferito, l’asola su un ferro unico. Se devo essere sincera non mi spiego come Veera abbia potuto usare dei bottoni così larghi nel suo modello originale, le mie sono venute proprio piccole, dei bottoni come i suoi non ci sarebbero mai passati.
Per il momento mi sono limitata ad un bloccaggio al vapore (anche se piuttosto aggressivo) e a un lavaggio molto delicato con conseguente asciugatura in piano. Al prossimo lavaggio credo cercherò di allungare leggermente il corpo, ma per il resto le misure mi sembrano perfette.
Tips&Tricks
Se pensate di realizzare questo modello, vi consiglio caldamente di avviare meno maglie di quelle indicate nelle istruzioni. Lo scollo è veramente molto largo e potreste ritrovarvi a dover continuamente sistemare le maniche sulle spalle. Per fortuna avendo impiegato un ferro piccolo il mio avvio non cede troppo, ma stavo pensando di fare un giro di uncinetto intorno allo scollo per arginare ulteriormente il problema. Basta ricordarsi di aumentare le maglie mancanti nei ferri seguenti o fare degli aumenti raglan in più per compensare.
Inoltre, vi consiglio di utilizzare dei markers per ricordarvi dove avete aumentato nella parte inferiore del corpo, a volte la maglia legaccio può confondere sul numero di ferri eseguiti dall’aumento precedente e così saprete sempre a colpo d’occhio quanti aumenti avete già eseguito.
Inutile dire che ho già indossato il mio Shift of Focus diverse volte, anche grazie al clima clemente delle ultime due settimane, e devo dire che lo trovo davvero comodo e facile da abbinare al mio guardaroba. In più ho ricevuto un sacco di complimenti, che non guasta mai. E voi che ne dite, vi piace il mio Shift of Focus?
complimenti è venuto benissimo!
Grazie!
Bello, bellissimo, un modello che ho sulla punta dei ferri. Mi piace avvero, nonostante il legaccio non sia uno dei miei punti preferiti. Però usato così, con i ferri fini ha il suo perchè.
Domanda: ho dell’alpaca Drops da lavorare con i ferri del 3, secondo te può andare bene nonostante il leggerissimo pelo e la morbidezza? Nel senso: meglio un filato morbido o un pò più rigido?
Complimenti, il capo è venuto veramente bene. Ce lo vedo anche portato su un abitino, con i leggins, per un look ” a strati”. Ciao!!!
Forse l’alpaca è troppo morbida? Tieni conto che il legaccio cede abbastanza e che il collo è davvero largissimo…. Magari lavorato con una tensione minore?
Non l’ho ancora provato con un abitino, credo di non avere nulla di abbinabili nel mio armadio..
molto carino, e molto indovinato l’accostamento modello vezzoso-colore austero. sono affascinata dalla disinvoltura con cui parli – e esegui !- di lavorazione top-down e ferri accorciati.nn ho mai provato , vorrei tanto cominciare, proverò a cercare aiuto qui a padova dove vivo. ho capito che devo procurarmi i ferri on-line, qui nei negozi nn li vendono, neanche al fornito shop knit-cafè. Brava!
È il metodo di lavorazione che preferisco! Ci sono anche alcuni libri sul metodo top-down, ma in inglese.
Grazie per i complimenti!
bellissimo il tuo maglioncino…vorrei realizzarlo anch’io..se compro il modello le istruzioni sono in inglese? non ho molta dimistichezza…mi aiuteresti a tradurre ?