Koighe è una felice invenzione di Monelia, insegnante presso i workshop che si tengono mensilmente a Carate Brianza.
Si tratta di un paio di calzini realizzati, come indica il loro nome, con la lana Koigu e lo schema è scaricabile, previa registrazione, dal sito di Unfilodi.
Quando ho realizzato questo progetto per me è stato una specie di battesimo del calzino, in quanto non mi ero mai cimentata prima di allora. A dire la verità non ne ero nemmeno particolarmente attratta, ma ha vinto la curiosità di imparare cose nuove ed alla fine non mi è dispiaciuto per nulla.
Questo schema è particolarmente adatto ad una knitter che tenta il primo approccio, perchè punta principalmente sull’insegnamento della tecnica di realizzazione e non sul decoro che rimane la parte più semplice.
Per cui, ferri circolari alla mano, siamo partiti dalla punta, tecnica toe-up ,con un avvio Long Tail Aloha Cast on. Monelia a questo proposito inserisce sul pattern un link che riporta ad un sito contenente le istruzioni del caso. Mi permetto di dare un consiglio: se non avete molta famigliarità con l’inglese, provate a concentrarvi sulle immagini ed andate a rivedervi il video del normale avvio Long Tail postato a suo tempo da Micicuta.
Seguono poi alcuni aumenti realizzati lavorando a dritto sul davanti e retro del punto, il dorso del piede è realizzato a coste, fino a raggiungere il tallone ottenuto con la tecnica del Wrap&Turn o “dei ferri accorciati”.
Su fino alla lunghezza desiderata e chiusura Sewn bind-off come insegna E. Zimmerman.
Soddisfazione immensa (quasi come la pazienza di Monelia che ci assisteva…)!
Le ho indossate sempre in palestra durante le lezioni di Pilates in sostituzione alle calzette corte di cotone e negli stivali proprio nel clou di questo gelido inverno. La mia conclusione? Le calzine fatte a mano sono più calde di quelle che si comprano, non c’è paragone!
barava lotusim hai detto bene e poi senza cuciture … ne vogliamo parlare? che specialmente sulla punta sono un vero tormento!
Ma no dai le cuciture sono così simpatiche….
Scherzo ovviamente! Ma il Kitchener non è così male dai.
mici non c’è paragone, solo il nome fa venire l’oricaria
Per quanto mi riguarda meno cuciture ci sono e meglio é…
approvo e sottoscrivo, il kitcvattelapesca lo facciamo fare alla mici
Ma no dai, anche io lo pensavo, invece è simpatico!
e comunque se ce l’ho fatta io a usarlo…
Quello è certo, mi conosci. Però se pensi che con il toe-up alla fine fai la chiusura a punto maglia e che invece per i top-down alla fine chiudi la punta con il Kitchener…. alla fine sono simili….
Sono delusa perchè non riesco a scaricare le spiegazioni per le toe-up di Moneglia che vorrei provare a fare.
Potresti mandarmele?
Ti ringrazio di cuore
Elfrida da Aosta
Ciao Elfrida, scusa ma io non ho le istruzioni da inviare, occorre scaricarle da Unfilodi registrandosi. Oppure ti consiglio di scrivere direttamente a Unfilodi dicendo che hai problemi.
oppure potresti chiederle direttamente a lei, questo è il suo blog …
http://aureliaknits.blogspot.com/
spero di esserti stata utile
Gio